Durante il 2020 ci siamo dedicati alle esplorazioni delle miniere d’oro situate in territorio Ossolano, più precisamente in Valle Antrona.
Un documento storico del 1912 riportava che era intenzione degli ingegneri scavare una galleria di collegamento tra le due principali miniere d’oro della valle.
Essendo un impresa titanica, considerato anche la distanza verticale ed orizzontale non indifferente tra le miniere, era difficile fosse stata realizzata.
A conferma di questo, i documenti non menzionavano più nulla circa quei lavori.
Più ci inoltravamo in profondità però, più si faceva largo nella nostra mente l’idea, la convinzione, che qualcosa non tornava riguardo a quanto studiato sui documenti storici.
Lo studio dei flussi d’aria indicava che il complesso era decisamente più esteso rispetto a quando poteva apparire da una prima e non attenta esplorazione.
Da qui è iniziata la ricerca di quella che abbiamo soprannominato, a causa del fatto che non vi fossero scritti riguardo ad essa, Galleria Fantasma.
Sono servite molte uscite per riuscire a ipotizzare dove potesse essere e per capire come intercettarla.
Infatti diversi tentativi sono andati a vuoto a causa delle numerose frane che interessano il complesso minerario, che ostruivano i passaggi e le gallerie una volta usati dai minatori.
Una prima uscita esplorativa ci ha permesso di trovare, non senza difficoltà, l’accesso basso, scavato nel filone e suddiviso come la parte alta in due sezioni.
Una per il passaggio dei minatori, ed una per il minerale aurifero.
Finalmente il 24 ottobre 2020, dopo un esplorazione durata 9 ore all’interno del complesso minerario, riuscivamo a trovare l’accesso alto confermando cosi l’esistenza di questa galleria, dimenticata dal tempo e dalla storia.
Gli studi e le esplorazioni ci hanno mostrato, che ad essere collegate sono le tre principali miniere della valle, ma al momento solo una piccolissima parte di questo collegamento è stata esplorata.
Una cosa che ci ha colpito e che andrà approfondita durante le prossime esplorazioni è che l’accesso alto e quello basso presentano i passaggi per i minatori ed il minerale, rispettivamente invertiti.
Questo significa che probabilmente da qualche parte nel ventre della montagna, in corrispondenza di una galleria di carreggio, li dove i passaggi si scambiano, potrebbe esserci la presenza di attrezzature e reperti.
Sono stati necessari per questa spedizione, un elicottero per raggiungere la zona situata a circa 2000 metri e quasi 100 Kg di attrezzatura, tra cui 120 metri di corda e tutta la ferramenta necessaria per attrezzare gli ancoraggi.
Dopo aver superando frane, pozzi e zone instabili, abbiamo raggiunto l’imbocco del collegamento che mette in comunicazione le principali miniere, riuscendo a confermare di fatto che il complesso minerario della Valle Antrona (facente geologicamente parte del massiccio del Monte Rosa) è tre volte più esteso di quanto avevamo inizialmente ipotizzato.
Qui sotto gli articoli ed i video che hanno parlato di questa scoperta.